Negli anni Sessanta si affermò l’idea secondo la quale l’ipnosi avrebbe potuto essere utilmente impiegata per aiutare le persone ad affrontare alcune sfide che la vita proponeva con brevi trattamenti a domicilio con l’ausilio di mezzi di riproduzione sonora come dischi in vinile e audiocassette. L’ipnosi, allora, come tutto ciò che era psichedelico, fu di moda. “Ipnopedion” è stato un trattamento ipnotico, in quattro sedute, per lo sviluppo di una memoria prodigiosa. Le suggestioni dell’ipnotizzatore e quattro brani di accompagnamento musicale, dopo aver attivato automatismi psichici di retroazione, avrebbero instaurato gradualmente nella mente dell’ascoltatore delle risposte postipnotiche per far ottenere senza fatica, semplicemente ascoltando una solfa di violino e di flauto, questa facoltà straordinaria.
