Trilby e Svengali

Trilby e Svengali

Trilby è il titolo di una novella del 1894, scritta da George Louis Du Maurier, che narra la storia di una modella, tanto bella quanto stonata, che posava nuda per i pittori bohemien nella Parigi del 1850. Trilby, nella cerchia di amici comuni incontrò Svengali (che non è un nome proprio ma descrive un furfante scaltro e privo di scrupoli), un attempato maestro di canto, il quale s’invaghì di lei. Svengali, dotato di notevoli capacità ipnotiche e telepatiche, decise di insegnare a Trilby a cantare in modo superbo. Il maestro, però, volle creare una dipendenza con la giovane e, per questo, insegnò a cantare alla di lei personalità di trance, ma non alla ragazza in veglia, in modo che ella sarebbe stata afona e stonata senza l’ipnosi di Svengali. Trilby, così, divenne una celebrità internazionale sapendo che il suo successo sarebbe stato indissolubilmente legato a quello di Svengali. La cantante, un brutto giorno, a causa di un lieve attacco di cuore del vecchio ipnotizzatore, entrò in scena senza essere in trance. Il concerto fu un completo fallimento e la platea la insultò selvaggiamente…

La storia riprende, in versione romanzata, alcuni fatti di cronaca rosa dell’epoca vittoriana che fecero scalpore e che riguardarono la relazione amorosa tra l’arpista e compositore francese Nicolas-Charles Bochsa e la soprano inglese Anna Bishop.

La novella fu un notevole successo editoriale e se ne conoscono diverse versioni. Anche il grande cinema portò in scena Svengali e Trilby in varie pellicole che si concentrarono, ora sull’uno ora sull’altra, secondo le esigenze del copione. A questo collegamento ipertestuale (“Svengali”) è visibile la pellicola originale del 1931, in bianco e nero, in lingua inglese, interpretato da John Barrymore e da Marian Marsh, con la regia di Archie Mayo. La versione in lingua italiana è distribuita dalla Warner Brothers.

 

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