L’induzione ipnotica con il “contrasto dei colori”

            Il metodo del “contrasto dei colori”, ideato da B. Stokvis, permette di percepire il manifestarsi delle prime fasi della “trance” ipnotica. Nell’immagine, in formato elettronico, ma può essere stampata anche su carta, sono riportate delle figure geometriche in diversi colori pastello: il grigio (per lo sfondo), il celeste e il giallo (per i due rettangoli).

            L’immagine deve essere fissata stando comodamente rilassati in un ambiente tranquillo. L’osservazione, che deve continuare senza interruzioni, dovrà focalizzarsi sulla striscia grigia posta tra il rettangolo celeste e quello giallo. Con la fissazione dello sguardo, protratta per qualche tempo, potranno essere percepite strane sensazioni, la cui rilevanza varia a seconda della risposta individuale. I sensi, in momenti volubili e inafferrabili, avvertono che qualche fenomeno insolito sta per accadere.

            I colori, celeste e giallo, che un momento prima erano nettamente distinti, separati e pallidi, gradualmente diventano nebulosi, sgranati e accesi, espandendosi fino a sconfinare le reciproche delimitazioni o brillando sui bordi esterni dei rettangoli. A questo punto sarà possibile scorgere anche altri colori primari (i colori dell’arcobaleno).

            Queste alterazioni delle percezioni cromatiche possono essere notate anche dai daltonici, ma, per questa categoria di persone, la scelta dei colori dovrà essere personalizzata, lo stesso vale per i “tricromatici anomali”, i quali, sulla striscia interna, potranno vedere i colori complementari al proprio spettro visibile.

            Quando lo sguardo incomincerà a diventare fisso e vitreo significherà che sta per instaurarsi uno stato sognante e sarà necessario, per arrivare alla “trance” profonda, passare alla successiva fase di approfondimento dell’induzione con gli approcci più appropriati secondo i casi. █