Il mondo è una Jungla e, per sopravvivere, occorre la “mimetica”.

            Il “mimetismo” è un altro utensile da mettere nella cassetta degli attrezzi. Il mimetismo, nelle relazioni umane, si realizza prevalentemente mediante travestimenti con finalità ostentative. Le motivazioni che inducono ad adottare questi comportamenti ostentativi potrebbero essere l’aspirazione a simulare condizioni personali inesistenti, la volontà di emulare i ruoli sociali delle classi agiate o non farsi sbranare senza opporre resistenza.

            Il travestimento, perlopiù fondato su stereotipate affermazioni di stile, finché non sarà smascherato, permetterà al ‘camaleonte’ di agire opportunisticamente in ambienti diversi da quelli abituali. Il mimetismo può funzionare adeguatamente soltanto se praticato da mimanti ad alta intelligenza, capaci di svolgere preliminarmente degli studi approfonditi sulle personalità dei mimati, tanto da assumerne successivamente le sembianze o le identità in modo realistico.

            L’identità è messa in crisi quando un camuffamento crea un sosia indistinguibile dall’originale. La doppiezza, apparentemente semplice nel caso del clone travestito, si complica quando l’identità divenga un costrutto sociale, di matrice intellettuale, che ha lo scopo di fare apparire: “uguale chi sia diverso e diverso chi sia uguale”. Il mimetismo, da maliziosa frode, diviene una truffa in grande stile per manipolatori dell’opinione pubblica.

            Tale teoria, da nicchia per naturalisti alla ricerca di eccentricità della flora e della fauna, diviene una funzionale contraffazione posizionata accanto alle indimostrabili teorie “creazioniste” ed “evoluzioniste”.

            Il mimetismo, così caratterizzato, in quanto può intervenire su mimati e mimanti in relazione dialettica reciproca (sia nel mimetismo criptico sia in quello fanerico), senza essere percepito da nessuno dei due, è in posizione terza rispetto a entrambi e assume il ruolo di superpredatore.

            L’intellettualità mimetizzata è invisibile a occhio nudo ma se ne percepisce la gravità attraverso gli effetti di attrazione o di repulsione che produce sulle persone, indirizzandone i pensieri e i comportamenti. L’unico mezzo di contrasto per sopravvivere a questo tipo di invisibile superpredatore è travestirsi con le “mimetiche”. █

Gilberto Bignamini.

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